“Per venire da voi ho guidato per 1.200 Km. Ma ne è valsa la pena!”.

Queste frasi ci riempiono ovviamente di gioia, perché testimoniano l’affetto che le persone provano per il nostro lavoro e l’apprezzamento per l’inclusività de “La Terrazza”. Il 60% delle persone che viene al mare da noi arriva da fuori provincia di Lecce (il 13% dal Nord Italia, il 12% dal Centro, il 29% dal Sud, il 6% dall’estero). Se, da una parte, questo ci inorgoglisce, dall’altra questo dato ci ricorda una problematica importante: l’accessibilità dei trasporti alle persone con disabilità.

Nonostante negli ultimi anni ci siano stati innegabili miglioramenti nell’attenzione al trasporto per le persone con disabilità motorie, raccogliamo dai nostri ospiti ancora troppi racconti di disservizi (assistenza inesistente o esistente solo su carta), ingiustizie (danni subiti e non risarciti ai propri ausili) e sprechi di denaro pubblico (acquisto di bus formalmente accessibili ma con altezza differente dal piano marciapiede, quindi inutilizzabili, …). Nell’attenzione pubblica la persona con disabilità motoria “resta in casa perché non può muoversi”. Ma è l’impossibilità a muoversi che genera poca risposta di servizi adeguati o è l’assenza di tali servizi a dissuadere dall’uscire di casa?

Nell’assenza di trasporti inclusivi, molte persone con disabilità riescono a organizzarsi con mezzi privati, ma non tutti hanno le risorse per farlo. Le associazioni provano a fare la loro parte cercando di organizzare tra mille difficoltà dei servizi adatti, ma ancora irrisori rispetto al bisogno reale. E così tante, troppe persone, “si fermano”, intrappolate da una disabilità motoria che non è più solo il frutto di una malattia o di un trauma, ma di un contesto sociale che esclude.

Nel nostro piccolo, ci attiviamo perché a livello istituzionale arrivino risposte serie ed organiche al bisogno di mobilità accessibile, ma non solo. Abbiamo sperimentato in questi anni il progetto “Tutti in camper!” con un mezzo appositamente attrezzato e accessibile alle persone con disabilità motorie, anche gravi, perché possano viaggiare gratuitamente recuperando libertà e autonomia. Dopo un periodo di prova e un fermo tecnico, speriamo di far ripartire presto questo nuovo sogno (…ebbene sì, stiamo chiedendo il tuo aiuto –> CLICCA QUI!).

Soprattutto, vorremo che tutti pensassero alla normalità di un viaggio di piacere. Spesso le uniche volte in cui una persona in carrozzina o con tetraplegia si concede uno spostamento corrispondono a viaggi in ambulanza verso luoghi di cura come cliniche e ospedali, come se non esistesse altro. Proviamo invece ad immaginare un mondo di strade diverse, dove ognuno si muove come può per andare dove vuole.

Un po’ come in quella canzone di Lucio Dalla:
“…alle porte dell’universol’importante è non arrivarci in fila, ma tutti quanti in modo diverso
ognuno con i suoi mezzi, magari arrivando a pezzi
su una vecchia bicicletta da corsa,
con gli occhiali da sole e il cuore nella borsa”.