IO POSSO è partita da un guizzo di creatività. Volevamo dare corpo ad un’idea, realizzare una soluzione ad un problema, e per farlo abbiamo escogitato e costruito un servizio nuovo. Da allora, l’essere creativi ci accompagna, fino a diventare una scelta implicita, in ogni attività.
Certo, creatività è anche ricerca del bello: collaborare con gli artisti, dare spazio ad eventi musicali in Terrazza, cercare partnership con artigiani per le bomboniere solidali, trovare un modo “bello” di comunicare sui social… sono solo alcune delle piccole attenzioni che proviamo a mettere in pratica come nostra filosofia di vita. Perché, focalizzati sul care-giving, crediamo che ricercare la bellezza in fondo sia un modo per “prendersi cura” del mondo.
Ma non siamo artisti, né artigiani, quindi per noi la creatività resta un approccio alla realtà. Ci guardiamo attorno, notiamo tante cose “storte” e automaticamente ci chiediamo: “E ora, che facciamo?”. E se pensate che siamo attivi su tanti fronti, non potete nemmeno immaginare quante idee non riusciamo a sviluppare, frenandoci per non sprecare risorse o rimandandole ad un prossimo futuro, per avere prima il tempo di organizzarci meglio.
La prima fase della creatività è quella immaginativa: allargare le opzioni, escogitare nuove possibilità. Insomma, sognare un mondo diverso, un pezzo per volta. Ma questo non è sufficiente, ci vuole la fatica della parte realizzativa: le idee non devono restare sogni lasciati nel cassetto ad ammuffire, ma trasformarsi in progetti, in impegno quotidiano, fino alla realizzazione. E quando sembra che sia finita… non è ancora finita: ecco che arriva la fase del miglioramento e della crescita (“Cosa non ha funzionato? Cosa possiamo fare meglio?”).
E sì, a volte sentiamo la stanchezza e ci rimproveriamo: “Ma chi ce lo fa fare a lanciarci in cose nuove? Fermiamoci qui!”. Poi, ci basta intravedere “una bella possibilità” e ci ricaschiamo, innamorati della creatività: affrontare il mondo con occhi nuovi, inventando soluzioni per realizzare ciò che prima non c’era e lasciare il mondo più bello di come lo abbiamo trovato.
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