(articolo apparso sulla Kinita, giornale satirico numero unico pubblicato in occasione della festa patronale di Calimera, il 29 luglio 2015)

Dove tutto ha avuto inizio

«È proprio dell’amico piuttosto fare il bene che riceverlo,
[…] è proprio dell’uomo buono e della virtù il beneficare […].
L’amicizia è cosa necessarissima per la vita.
 Infatti nessuno sceglierebbe di vivere senza amici,
anche se avesse tutti gli altri beni»
(Etica Nicomachea, Libro VIII, cap. I).

Chi vive a Calimera ormai lo sa bene: “IO POSSO” è un motto che racconta un sogno, caparbio, visionario, contagioso. Il sogno di Gaetano Fuso, 38 anni affetto da SLA, di realizzare una Terrazza sul mare per accogliere in sicurezza i malati di SLA e di altre malattie neuromotorie. Un sogno che è diventato anche quello di sua moglie Giorgia, dell’Associazione 2HE e di “Tutti pazzi per Gaetano”, il gruppo di amici che volontariamente sta offrendo braccia, mani, gambe, testa, cuore per realizzarlo. Un gruppo di amici oggi quasi quarantenni, cresciuto insieme: amici ritrovati che hanno riaperto gli scrigni delle proprie memorie e che continuano ad alimentarsi di quei ricordi riabbracciati per stare tutti stretti stretti intorno al sogno di Gaetano.
Dunque, il reagente esplosivo, ciò che ha messo in moto e che continua ad alimentare il progetto “IO POSSO”, è l’amicizia, quella di ieri e quella di oggi, di questi infaticabili visionari. Quella che dura per sempre, perché è sentimento che ti lega indissolubilmente a qualcuno, a prescindere dalla frequenza e dall’intensità del rapporto. A chi non è capitato di ritrovare amici dopo anni e, in quel rivedersi, non ha sentito annullata la distanza temporale che li ha tenuti separati?… te ricordi quando sciame cu futtimu sarginischi alla nacchera e sciame cu li mangiamu retru alle conche?…, te ricordi le mbriacate rretu lu mantovanu?…., te ricordi quando rrustiame ali de pollu alla casa rretu la corte de santu Calimeru?
Ma l’amicizia che oggi accomuna Gaetano e i volontari del gruppo è – per dirla con le parole di Aristotele – ben oltre quell’amicizia tipica dell’età giovanile, fondata sul solo piacere di stare insieme, di divertirsi, su un legame di affetto e fiducia reciproche; è quella philìa che sa creare una koinomìa, che sa fare rete sociale. Un legame che si fonda sul desiderio di collaborare per la realizzazione di un fine comune che non è l’utile particolare (la Terrazza per, di Gaetano), ma l’utilità generale (la Terrazza per quanti tra i malati di SLA vogliano e debbano poter fruire di un accesso al mare in condizioni di sicurezza). Un legame che si fonda su quella forma di amicizia, che è espressione della natura politica dell’uomo, del suo bisogno di vivere in comune con gli altri per poter realizzare compiutamente la sua umanità, quindi la sua felicità.

“IO POSSO” oltre il 12 aprile raddoppia e diventa: “NOI POSSIAMO”

Il sentore che gli sforzi fatti per raccogliere fondi per realizzare la Terrazza non fosse più solo un fatto privato, proprio del gruppo “Tutti pazzi per Gaetano”, aleggiava nelle teste di molti di quegli amici già prima della manifestazione del 12 aprile 2015… Perciò pensiamo che “NOI POSSIAMO” sia nato – almeno nelle intenzioni – sin da quando alcuni amici del gruppo “Tutti pazzi per Gaetano”, illustrando agli amici delle associazioni Pro Loco di Calimera e  “La Mandra” il Progetto “Tutti al mare… per chi ci sta e con la Sla” e l’iniziativa “Ogni pietra azza parite”, hanno avuto la sensazione che la disponibilità accordata per la buona riuscita dell’iniziativa del 12 Aprile, non si sarebbe dovuta fermare lì, ma che, anzi, si sarebbe potuta trasformare in una collaborazione più duratura.
In quell’occasione la Pro Loco, “La Mandra”, tutte le altre associazioni di Calimera (Azione Cattolica,  Gruppo Scout, Fratres , Ass. Nuove Speranze,  Coop. Soc. Il Dado gira, Arca di Noè, Ci Siamo, Volley Calimera, Circolo Tennis Calimera, Ass. Albero Delle Parole, Ass. Pame, Virtus Scherma Salento, La scuola di Musica Ragtime Bubu Band, le associazioni sportive ASD Basket, della pallavolo, il Circolo Tennis, La scherma, Mamma Flò e la Libreria Volta la Carta), i piccoli-grandi artisti delle scuole di Calimera e Martignano; dell’Asilo Nido Marameo; dell’Asilo Nido Cooperativa Aurora con le famiglie e, ancora, i tanti esercizi commerciali, gli artigiani, gli imprenditori, tutti  hanno offerto il loro prezioso contribuito permettendo alla manifestazione del 12 aprile di essere una festa di tutta la comunità.
Calimera, il 12 aprile, ha posato la prima pietra di questo ambizioso progetto e ha dimostrato di essere una comunità energica e generosa, capace di superare i particolarismi per guardare verso lo stesso orizzonte. Da quel giorno, il sogno di “IO POSSO” è cominciato a trasformarsi in… “NOI POSSIAMO”.

All’indomani della manifestazione del 12 aprile, nei messaggi funambolici e ancora adrenalinici degli amici di Gaetano, “NOI POSSIAMO”  ha cominciato a prendere forma: era il desiderio di far diventare il sogno di Gaetano, oltre che il sogno dei suoi amici,  quello di un’intera comunità:
NOI POSSIAMO” essere una comunità viva e solidale nella quale le pietre di tutti (grandi, piccole e “menzane”) costruiscono progetti di solidarietà.
NOI POSSIAMO” è stato un desiderio, dapprima segretamente custodito e coltivato da Gaetano e da tutti i suoi amici, come quando hai tra le mani materiale “fragile, da maneggiare con cura” e non sai bene dove posarlo per non romperlo e non vuoi posarlo perché sai che ha ancora bisogno del tuo sguardo attento. Poi, con lungimirante consapevolezza, cura, fatica e piacere del confronto delle idee, quel desiderio è divenuto visione più precisa, si è alimentato in un crescendo di stima reciproca, collaborazioni e convergenze verso comuni obiettivi con le altre realtà dell’associazionismo calimerese. Legami che si sono ulteriormente rinsaldati già in occasione dei preparativi per la settimana de “La Cranara”.
Poi San Luigi, la festa che apre le porte all’estate; riti pagani che si rinnovano per le vie del nostro Paese, oggi come secoli fa.  La luce dei Lampioni a illuminare i nostri cuori e il sapore del cuturusciu a risvegliare le memorie dei nostri sensi. San Luigi, finalmente, è stato il giorno della nascita ufficiale di  “NOI POSSIAMO”.
Ci sono state almeno tre generazioni al lavoro per questa festa. Vite, saperi, racconti di una comunità che si sono incrociati dalle 05:00 del mattino, a 10 metri di altezza, col sudore sulla fronte, o fradici per il temporale del giorno dopo.
Il sogno caparbio, visionario, contagioso di Gaetano è diventato il sogno di tutti i suoi amici, di tutte le associazioni di Calimera, di un intero paese. Durante la festa di S. Luigi i volontari  del gruppo “Tutti pazzi per Gaetano”, della Pro Loco, del Circolo Culturale Ghetonìa, dell’ASD “La Mandra”, degli Scout Calimera, dell’Ass. Nuovi Orizzonti, della Coop. Soc. Il Dado gira hanno indossato le magliette con il simbolo di “NOI POSSIAMO”.
Un segno, quello di un intero paese che si è stretto intorno al progetto “Tutti al mare… per chi ci sta e con la Sla, che si è fatto contagiare, che l’ha fatto colorare nella piazza, stampare sulle magliette.
La testimonianza di una rinnovata socialità nella nostra comunità.
La speranza che questa esperienza contribuisca a rafforzare una cultura della fiducia reciproca nelle relazioni interpersonali; della partecipazione e della responsabilità sociale, un diffuso civismo solidale.
La consapevolezza che il capitale sociale di un paese costituisca un bene pubblico da coltivare e da incrementare, per tentare di realizzare un fine comune che non è l’utile particolare, ma l’utilità in generale che permette a tutti e a ciascuno di poter realizzare compiutamente la sua umanità, quindi la sua felicità.
L’augurio di Gaetano, di sua moglie Giorgia, dell’Associazione 2HE e di “Tutti pazzi per Gaetano” è che quel sogno caparbio, visionario, contagioso, divenuto esperienza concreta del saper fare rete nella nostra comunità, sedimenti nuovi pratiche di socialità solidale.
L’augurio è che “NOI POSSIAMO” continui ad avere ancora tante braccia, mani, gambe, testa, cuore per andare oltre il progetto “Tutti al mare… per chi ci sta e con la Sla” e per permettere a ognuno di vivere in comunione con gli altri in modo sano, realizzando compiutamente la sua umanità, quindi la sua felicità.