“Nessuno può volare”. Sembra un monito che chiude ad ogni speranza, ai sogni. E invece è un caldo invito ad avere una visione assolutamente lucida e consapevole in una prospettiva di accettazione della realtà.

 

Il 13 novembre, presso il Convitto Palmieri a Lecce, Gaetano Fuso e gli iopossini hanno avuto il piacere di incontrare la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, in un incontro pubblico di presentazione del suo libro “Nessuno può volare” incentrato sul tema della disabilità, organizzato grazie all’Associazione Up, La Feltrinelli – Lecce, Associazione 2HE ed alla collaborazione di Axa Cultura Lecce.

Una meravigliosa serata trascorsa a raccontare che l’ottimismo e la gioia di vivere possono proiettarci al futuro, anche se dobbiamo confrontarci con una malattia.

Abbiamo l’obbligo di essere felici. Ognuno di noi può dare. E per ognuno è fondamentale sentirsi utile. Anche se malato. Anche se disabile. Anche se zoppo, cieco o sordo. Nessuno è perfetto! Tutti dovremmo crescere con la consapevolezza di che siamo tutti normali ma diversi, ognuno con le proprie caratteristiche.

L’autrice del libro, scritto a due mani con il figlio George, racconta della sua famiglia in cui ha imparato a convivere con la diversità senza mai pensare che si trattasse di un difetto. E poi, ormai adulta, della scoperta della malattia del figlio. Non è facile accettare la malattia di un figlio, ma, forse, la chiave di volta è proprio in quel “nessuno può volare”. Perché come ognuno di noi non può volare, così George non può camminare. E questo non significa non potersi godere la vita. È, anzi, quella molla per cercare nuovi modi per essere felici. George, affetto ormai da quindici anni da sclerosi multipla, racconta nel libro i tanti ostacoli di chi si muove in carrozzina. E la madre con uno sguardo nuovo, scevro da pregiudizi, racconta dell’Italia e di Londra, città in cui abita George. Bisogna raccontarsi le difficoltà, a partire dalle barriere architettoniche e dalla scarsa comprensione che hanno alcuni gestori di strutture e locali pubblici nel rendere fruibile davvero per tutti ogni cosa. Non è una questione di cattiveria. È una questione di educazione.

Dobbiamo fare rete. E fare in modo che la fratellanza cresca, che si stimolino nuove idee per superare le barriere del quotidiano, per chi è malato, per la famiglia e gli amici. Ci sono pochi disabili in giro. Dobbiamo farli uscire e portarli alla scoperta del mondo, rendendolo a misura di tutti.

In nostro capitano Geatano ha raccontato del suo desiderio di un bagno a mare, che grazie alla moglie Giorgia e agli amici è diventato “la terrazza tutti al mare”, una meravigliosa realtà che ieri ha condiviso ancora attraverso parole e immagini che commuovono e trasmettono la gioia di vivere. E si pensa al presente. Combattiamo insieme per avere il diritto all’assistenza, agli ausili indispensabili come il comunicatore, per fare in modo che cose che per tanti sono scontate siano accessibili a tutti. Questi sono i desideri di ogni giorno. Non solo di Gaetano, che già guarda avanti… Permettere a tutti di viaggiare è la nuova sfida di IOPOSSO.